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12-05-2017  | Link http://www.etribuna.com/eportale/it/2014-03-20-23-48-00/28919-azionariato-associato-dipendente-e-piccolo-azionista-come-collaboratori-per-il-bene-strategico-dell-azienda Allegato Invia Invia mail ad un amico Stampa Stampa

Nostra intervista. Assonline nasce il 21 marzo del 2015, all'indomani della salvezza dal fallimento di Seat Pagine Gialle tramite il concordato preventivo. Obiettivo di Assonline è accorciare la distanza che ancora separa l'Italia dal resto d’Europa, dove l'azionariato dei dipendenti, lungi dall'essere un’eccezione, è invece la norma.

La responsabilizzazione dei dipendenti nelle sorti delle aziende per le quali lavorano paga: la Germania è, in questo senso, prova lampante ed esempio tipico. Altrettanto significativo è il caso francese di Solocal, che vede un rappresentante degli agenti di commercio dell'azienda sedere stabilmente nel consiglio di amministrazione.

Al fine di comprendere meglio che cosa è l'associazionismo di dipendenti, Tribuna Economica ha rivolto alcune domande a Franca Tosco Presidente Assonline costola di Italiaonline:

Presidente Tosco, che cos’è il mondo dell'associazionismo di dipendenti e azionisti in Italia e nel mondo?

Semplificando, ma non banalizzando, potremmo rispondere in questi termini: è un’esperienza che, pur tutto tranne che nuova, ancora deve crescere molto in termini di diffusione e riconoscimento. Risale alla riforma del 2003 l’introduzione di un concetto nuovo: le minoranze azionarie hanno diritto a occupare alcuni posti negli organi sociali. Tutto ha preso le mosse da lì: anni, ancora, di vacche grasse prima della crisi del 2008 che, per tanti versi, fa ancora sentire, fortissimi, i suoi effetti. Assonline (in Italiaonline) non è l’unica associazione di azionisti a essere attiva in Italia, peraltro da molti anni: siamo in buona compagnia, per esempio con Asati in TIM, Azione Carige in Carige, ADBI in Intesanpaolo. Tutte queste realtà stanno chiedendo l’introduzione di modifiche statutarie tali da rendere possibili, e non soltanto auspicabili, forme concrete di partecipazione alla governance.

Che cosa si intende esattamente con il termine “azionariato associato”? Si può parlare di un “sindacato/azionista interno privato” che porta avanti da un lato gli interessi aziendali e dall’altro quello dei dipendenti soci/azionisti?

C’è ancora qualcuno che confonde associazioni di questo tipo con sigle sindacali. Nulla di più diverso: dai sindacati ci distinguono natura, finalità e metodo. Per esempio: in occasione dell’ultima Assemblea degli Azionisti di Italiaonline (27 aprile scorso), la nostra associazione ha proposto che una parte degli 80mln di euro di dividendo fosse distribuita tra i migliori dipendenti e azionisti. Proposta, ahinoi, respinta. Ma è il concetto e il messaggio che conta. Il nostro impegno è ambizioso e vuole concorrere a realizzare quella che, alle nostre latitudini, sarebbe una sorta di rivoluzione copernicana: il dipendente e il piccolo azionista, figure che possono coincidere e che anzi auspichiamo coincidano sempre più spesso in futuro, possono concorrere – con la loro esperienza, con la loro sensibilità e con le loro proposte – al bene strategico dell’azienda. Anche senza quel tipico atteggiamento sindacalizzato e un po’ petulante molto efficace nella pars destruens ma molto meno in fase propositiva.

In Italia l'associazionismo di dipendenti è ancora l’eccezione; come si muovono gli altri Paesi?

Le Alpi segnano un confine, geografico e culturale, quando si parla di associazionismo di dipendenti e azionisti. A sud, l’Italia; a nord, mercati come quello tedesco o come quello francese: avanti anni luce rispetto a noi. Perché – e questo è un dato che non tutti conoscono in Italia – l’azionariato dei dipendenti in Europa continua a crescere. La quota detenuta dai dipendenti nelle grandi imprese europee prosegue la sua crescita, arrivando al massimo storico del 3,20% nel 2016: l'azionariato dei dipendenti, nonostante la crisi, si dimostra motore formidabile per la partecipazione e per lo sviluppo. Dal 2009 a oggi gli importi pro capite sono raddoppiati. A livello europeo sono 1.200 le imprese quotate in borsa nelle quali l’azionariato dei dipendenti supera l’1%; 464 le imprese nelle quali questa quota raggiunge il 6%; e 266 le imprese nelle quali supera l’11%.

Che cosa rappresenta Assonline per Italiaonline e viceversa?

Italiaonline è la ragione del nostro impegno: molti dei nostri associati vantano decenni di militanza in azienda. Ne costituiscono la più autentica memoria storica. In anni di onorata carriera molti di noi hanno imparato a conoscere tutti i meccanismi aziendali. Possiamo vedere cose che a livello “più alto” i manager, l’amministratore delegato e il presidente talvolta non notano. Da parte nostra, siamo una voce che non urla, ma che da anni è presente e continua a farsi sentire: per suggerire, per proporre. Noi continuiamo a parlare: si sono accorti di noi e stanno imparando ad ascoltarci. Siamo sicuri di poter dare, validamente, il nostro contributo.

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